Violenza sulle donne
Donne. Numerose. Troppe. Ammazzate dagli uomini dei quali si fidavano, che amavano e rispettavano. Italiane, straniere. La nazionalità non conta. Né religione. La donna è donna, non importa che lingua parlasse e di quale fede fosse, e in quanto tale dev’essere protetta non maltrattata fino all’ultimo respiro.
I numeri, purtroppo, parlano chiaro. Solo nel 2012 142 donne sono state ammazzate mentre 47 , invece, sono state ferite per mano degli uomini che loro credevano tali ma non meritano di chiamarsi così. Colui che uccide la donna che dice di amare non è un uomo. È un animale nel senso stretto della parola e non è degno che di lui si parli ma è il nostro preciso dovere farlo. Parlare, scrivere, far sapere che siamo amareggiate, arrabbiate, e che vogliamo la giustizia in nome di tutte quelle donne che ormai la voce non ne hanno.
È cominciato da poco il nuovo anno ma ci sono già numerose vittime del femminicidio. Una di loro era venuta in Italia in ricerca di una vita migliore che si è conclusa, purtroppo, nel peggiore dei modi. Era una ragazza innamorata, felicemente fidanzata, la 38enne macedone morta per mano di quello che lei credeva fosse l’uomo della sua vita. L’uomo, però, che veramente ama una donna non la colpisce più volte con il mattarello come se fosse la carne del macellaio. Mai. A tutti può capitare di litigare con il proprio compagno o la compagna, ma ci sono modi e modi a discutere senza colpire alla testa o all’addome, come invece ha fatto il macedone 42enne, residente a Rieti, lo scorso 28 febbraio.
Non è, e lo dico con un’ammarezza che brucia l’anima, l’unico uomo che non è riuscito a domare la bestia in sé, che con una tale forza ha ammazzato un’essere femminile che doveva ancora vivere. Una volta terminato rapporto, molte persone riescono ad andare avanti e di avere se non un’intesa, almeno un rapporto civile, specie se ci sono dei figli in mezzo. Il bresciano Mario Albanese non era uno di questi. Accecato dalla gelosia nella notte tra il 3 e il 4 marzo ha ammazzato a brucciapelo l’ex moglie, Francesca Alleruzzo, 45 anni, maestra elementare insieme a sua figlia, il fidanzato della ragazza e al compagno della donna, Vito Macandino. Ha avuto, almeno, la pietà per le figlie che ha avuto con l’ex moglie.
Rieti, Brescia, Verona. Nella provincia della città degli innamorati, ironia della sorte, un uomo folle 56enne ha ucciso, sempre per gelosia, la moglie 51enne strangolandola con un foulard. Si può essere così ciechi per compiere un gesto così brutto, così violento? La gelosia purtroppo non ha a volte limiti e continua a fare non pochi danni. Una delle ultime vittime, una signora friulana, morta per mano di marito, Silvano Cantarutti, 51 anni.
Manca poco alla festa della donna. In quanto tale sento una profonda tristezza, sapendo che ci sono molte, davvero troppe donne vittime della violenza domestica e la lista di nomi pare non finire mai. Mamme, nonne, amiche. Una di loro un giorno potrei essere anch’io o qualcuna che conosco bene. Ribelliamoci dal terrore degli uomini violenti che non meritano il nostro amore, il nostro rispetto. Uniamo le forze affinché un giorno possiamo dire di aver sconfitto il male. Ricordate sempre, meritiamo solo il meglio.
©2012 Emina Ristovic, The Italian Heritage Magazine
I numeri, purtroppo, parlano chiaro. Solo nel 2012 142 donne sono state ammazzate mentre 47 , invece, sono state ferite per mano degli uomini che loro credevano tali ma non meritano di chiamarsi così. Colui che uccide la donna che dice di amare non è un uomo. È un animale nel senso stretto della parola e non è degno che di lui si parli ma è il nostro preciso dovere farlo. Parlare, scrivere, far sapere che siamo amareggiate, arrabbiate, e che vogliamo la giustizia in nome di tutte quelle donne che ormai la voce non ne hanno.
È cominciato da poco il nuovo anno ma ci sono già numerose vittime del femminicidio. Una di loro era venuta in Italia in ricerca di una vita migliore che si è conclusa, purtroppo, nel peggiore dei modi. Era una ragazza innamorata, felicemente fidanzata, la 38enne macedone morta per mano di quello che lei credeva fosse l’uomo della sua vita. L’uomo, però, che veramente ama una donna non la colpisce più volte con il mattarello come se fosse la carne del macellaio. Mai. A tutti può capitare di litigare con il proprio compagno o la compagna, ma ci sono modi e modi a discutere senza colpire alla testa o all’addome, come invece ha fatto il macedone 42enne, residente a Rieti, lo scorso 28 febbraio.
Non è, e lo dico con un’ammarezza che brucia l’anima, l’unico uomo che non è riuscito a domare la bestia in sé, che con una tale forza ha ammazzato un’essere femminile che doveva ancora vivere. Una volta terminato rapporto, molte persone riescono ad andare avanti e di avere se non un’intesa, almeno un rapporto civile, specie se ci sono dei figli in mezzo. Il bresciano Mario Albanese non era uno di questi. Accecato dalla gelosia nella notte tra il 3 e il 4 marzo ha ammazzato a brucciapelo l’ex moglie, Francesca Alleruzzo, 45 anni, maestra elementare insieme a sua figlia, il fidanzato della ragazza e al compagno della donna, Vito Macandino. Ha avuto, almeno, la pietà per le figlie che ha avuto con l’ex moglie.
Rieti, Brescia, Verona. Nella provincia della città degli innamorati, ironia della sorte, un uomo folle 56enne ha ucciso, sempre per gelosia, la moglie 51enne strangolandola con un foulard. Si può essere così ciechi per compiere un gesto così brutto, così violento? La gelosia purtroppo non ha a volte limiti e continua a fare non pochi danni. Una delle ultime vittime, una signora friulana, morta per mano di marito, Silvano Cantarutti, 51 anni.
Manca poco alla festa della donna. In quanto tale sento una profonda tristezza, sapendo che ci sono molte, davvero troppe donne vittime della violenza domestica e la lista di nomi pare non finire mai. Mamme, nonne, amiche. Una di loro un giorno potrei essere anch’io o qualcuna che conosco bene. Ribelliamoci dal terrore degli uomini violenti che non meritano il nostro amore, il nostro rispetto. Uniamo le forze affinché un giorno possiamo dire di aver sconfitto il male. Ricordate sempre, meritiamo solo il meglio.
©2012 Emina Ristovic, The Italian Heritage Magazine